RAMMOLLITI
Stiamo selezionando e crescendo cani sempre più rammolliti, svuotati del loro senso, della loro funzione, della loro identità.
Cani che devono mangiare in pace, da soli, lontani da “pressioni sociali”, come se il conflitto per il cibo, l’accesso gerarchico alla risorsa, non fosse parte integrante della loro etologia.
Come se per millenni non avessero dovuto contendersi un osso, rubare avanzi o guadagnarsi un boccone. Ora invece gli si misura la glicemia emotiva mentre assaporano crocchette monoproteiche in
ciotole antiscivolo su tappetini antistress.
Dobbiamo riposare vicini vicini, “per goderci il cane”. E chi glielo dice al cane che per secoli è stato lì per proteggerci, per difendere il perimetro, per sentire prima di noi chi si
avvicinava? Il suo sonno leggero serviva al nostro profondo. Ora invece il suo sonno deve essere profondo, per assecondare il nostro bisogno emotivo.
Si portano i cani al “battesimo dell’acqua”, come se l’istinto di attraversare un fiume, di nuotare in uno stagno, non fosse parte della loro capacità autonoma. Serve invece un addestramento
emozionale per “familiarizzare con l’elemento”.
Stiamo costruendo cani da salotto dell’anima, perfetti per il nostro divano e inadatti alla vita reale.
Stiamo snaturando il cane.
Lo stiamo spogliando del suo ruolo, delle sue funzioni, delle sue doti.
Lo vogliamo gentile, flessibile, non disturbante, possibilmente senza artigli, senza ringhio, senza predazione. Un compagno emotivo che non ci metta mai in discussione.
Non è più un cane: è diventato uno strumento terapeutico vivente, progettato per non reagire mai, per essere una presenza morbida e muta.
La domanda vera è:
stiamo facendo il bene del cane o stiamo solo cucendoci addosso un animale su misura delle nostre nevrosi?
Viviamo il cane per quello che realmente è, per quello che ci può dare con la sua natura e per quello che ci ha dato fin dal primo giorno in cui è nato questo sodalizio tra specie.
Non per come vorremmo che fosse.
Non per colmare i nostri vuoti.
Ma per rispetto di ciò che il cane è sempre stato: vero, utile, leale.
Testo di: SARA SAGRI
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